Lun. Apr 28th, 2025

GTAm AlfaRomeo

be che dire il TOP ….. non ha bisogno di spiegazioni.

Le stagioni sportive 19631964 avevano registrato l’inattesa superiorità della Giulia TI Super, sia in saltuarie partecipazioni a gare del nascente Challenge europeo Turismo, sia nelle varie competizioni riservate alle automobili da turismo derivate dalla serie. Ciò aveva stimolato le case concorrenti che, con una spregiudicata interpretazione del regolamento, avevano schierato in pista automobili pensate per le competizioni anche se derivate dalla produzione di serie.

Per contrastare l’offensiva di FordBMC e BMW sulle piste europee, l’Alfa Romeo decise di sottoporre il problema alla neonata Autodelta,

la società diretta da Carlo Chiti che si era occupata già della Giulia Ti Super.

Per ovviare ai problemi di peso ed eccessivo sottosterzo della Giulia TI Super la soluzione proposta dall’ing. Chiti fu realizzare una nuova derivata sulla base della Giulia Sprint GT potenziandone la meccanica e alleggerendola il più possibile realizzando la carrozzeria in alluminio (Peraluman 25) ma mantenendone pressoché invariata la linea.

Fu possibile partire dalla Sprint GT, nonostante la carrozzeria 2 porte facesse pensare ad una vettura di categoria Gran Turismo, perché Chiti leggendo il regolamento del Turismo Gr.2 si accorse che esso per poter omologare un’auto non parlava di numero di portiere ma di misure minime dei 4 posti a sedere, ciò nonostante i sedili posteriori della Sprint GT non erano abbastanza “accoglienti”. L’espediente suggerito per aggirare l’ostacolo fu geniale: sarebbe bastato eliminare “ufficialmente” i sedili posteriori imbottiti nelle vetture di serie sostituendoli con una panchetta di plastica, abbastanza sottile da recuperare i centimetri mancanti, per poi fornire i sedili imbottiti come optional.

L’idea di Chiti venne approvata dalla dirigenza Alfa Romeo e l’Autodelta iniziò la trasformazione dei prototipi della futura GTA negli ultimi mesi del 1964 con la collaborazione degli ingegneri dell’Alfa Romeo Orazio Satta Puliga e Giuseppe Busso.

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La 1750-2000 GTAm (1970-1971)

Una 1750 GTAm del 1970 sul circuito di Adelaide, durante il Touring Car Masters nel 2011

A partire dal 1969 l’Autodelta inizia lo sviluppo di una versione da competizione della nuova 1750 GT Veloce con l’intenzione di gareggiare nel Campionato Europeo Turismo e prendere parte ai rally nel Gruppo 2, dove dal 1970 possono competere vetture con propulsori fino a 2000 cm³ prodotte in almeno 1000 esemplari. L’omologazione della nuova 1750 GTAm arrivò nell’ottobre 1969 utilizzando come base la 1750 GT Veloce America (serie 105.51) dotate dell’iniezione SPICA, Società Pompe Iniezione Cassani & Affini, di proprietà dell’Alfa Romeo, perché l’allegato “J” del regolamento 1970 non permetteva di cambiare il sistema di alimentazione presente sulla vettura di serie e l’Autodelta vuole utilizzare l’iniezione per accrescere la potenza e contemporaneamente evitare i fenomeni di variazione di carburazione in curva e staccata, dove gli pneumatici slick causavano spostamenti della benzina nelle vaschette dei carburatori,

che a seconda della direzione smagrivano o ingrassavano la miscela in modo inaccettabile .

Le vetture da corsa conservano la denominazione 1750 e acquisiscono un nuovo suffisso, la cui terminologia esatta depositata dalla casa madre sulla fiche di omologazione è “GT Am”.

Se l’acronimo GTA ha un significato chiaro la sigla GTAm ha un significato più misterioso su cui gli appassionati si sono sempre trovati in disaccordo: secondo alcune fonti “Am” starebbe per “Alleggerita modificata”, per altre per “Alesaggio maggiorato”, per Luigi Fusi “Accensione doppia cilindrata maggiorata” mentre secondo la tesi accreditata dalla maggior parte degli esperti di marca, piloti ed ex meccanici, avallata da un’intervista a Chiti stesso, starebbe semplicemente per “America”.

Le Alfa Romeo 1750 GTAm di Toine Hezemans e Nico Chiotakis in azione a Zandvoort, 9 agosto 1970

In realtà delle circa 50 vetture realizzate dall’Autodelta all’epoca non tutte erano basate sulla 1750 GT Veloce America (versione 105.51), vi erano anche molte 1750 GT Veloce europee (versione 105.44) anche se diverse GTAm originali montano strumenti in miglia; tuttavia trattandosi di auto da competizione che hanno corso per anni ovviamente hanno ricevuto nel tempo modifiche ed evoluzioni

che ne hanno intaccato l’originalità.

Il motore della GTAm, oltre all’alimentazione ad iniezione, comunque un sistema ad iniezione indiretta completamente diverso da quello di serie, subì altre profonde modifiche tra cui la cilindrata aumentata a 1985 cm3 con alesaggio e corsa maggiorati a 84,5 e 85,5 mm grazie alla fusione unica delle canne dei cilindri e l’adozione della testa “stretta” per una potenza di 195-220 CV a 7500 giri/min.

Rispetto alla GTA anche le modifiche alla scocca furono sostanziali, la carrozzeria rimase quella in acciaio della 1750 GT Veloce con parafanghi allargati in vetroresina per far posto a gomme Dunlop Racing su cerchi con canale da 9″ e 10″, su alcuni esemplari vennero usate anche le portiere in lega della GTA mentre su tutti era montato il collaudato “slittone”. Le vetture si dimostrano altamente competitive, tanto da conquistare il titolo europeo nel 1970 con il pilota Olandese Toine Hezemans.

Andrea De Adamich alla guida di una 2000 GTAm durante la 4 Ore di Monza del 1972

Nel 1971, per contrastare le nuove vetture BMW, l’Autodelta potenziò ulteriormente la 1750 GTAm e la ribattezzò 2000 GTAm per riallacciarsi alla nuova gamma 2000 appena lanciata. Le specifiche tecniche sono sostanzialmente identiche a quelle della 1750 GTAm, fatta esclusione per il peso incrementato a 940 kg (imposto dalla FIA) e la potenza maggiorata a 230-240 CV a 7500 giri/min grazie all’iniezione Spica o Lucas, per una velocità massima di 230–240 km/h. Nonostante le lievi modifiche le 2000 GTAm si impongono nuovamente conquistando per il secondo anno di fila il titolo europeo.

Non è possibile sapere esattamente quante GTAm abbiano gareggiato, certamente molte più dei 19 esemplari ufficialmente costruiti dell’Autodelta che ha ricevuto richieste di elaborazione per ben 40 esemplari tra il 1970 e il 1971. Probabilmente sono oltre una cinquantina le GTAm realizzate da varie officine anche con i kit di trasformazione, forniti dall’Alfa Romeo ai piloti privati, dei quali non si conosce l’entità numerica. La recente storia accredita circa 40 esemplari di GTAm in totale

realizzati dall’Autodelta o con kit originali dell’epoca.

Nel 1972 lo sviluppo della GTAm sarà accantonato in favore della 33 Sport ma le vetture prodotte continueranno a correre per anni nelle mani dei piloti privati.

QUESTA è LA GTAm dei LUCIO GIGLIOTTI ”TEAM FRONTICORSE”